Sono un ciclista professionista “grunge”, che da quest’anno corre per la squadra tedesca Bora-Hansgrohe.
Cerco di correre da teppista e con cafoneria dal 2009, dando sempre il 110% quando sono in gara. Sputo l’anima e non ho mai rimpianti quando taglio la linea del traguardo. A dir il vero però una volta l’ho avuto: volevo fermarmi a bere una birra in uno stand di tifosi lungo l’Alpe d’Huez. Ero al mio quinto Tour de France. Non l’ho fatto e ancora oggi ci penso.
Ad oggi le mie più grandi soddisfazioni sono stati i due ori mondiali, e i due argenti, nella cronometro a squadre, e un podio nella classica belga di Harelbeke dove sono finito tra Cancellara e Sagan, da quest’anno tornato ad essere il mio compagno di squadra. La peggior incazzatura, invece, l’ho patita quando mi sono ritirato dalla Parigi-Roubaix del 2015, e quando sono arrivato quarto, in volata, in una tappa del Tour de France. Credevo di essere arrivato terzo e ci sono rimasto troppo male!
Il giro delle Fiandre è la mia corsa preferita, adoro il punk, il pistacchio, la polenta servita col coniglio, cerco invano di suonare il Basso elettrico a 4 corde e quando sento una canzone dei Nirvana o dei Queen of Stone Age mi parte un pogo cattivo con la prima persona che mi capita a tiro.
Il mio drink preferito è l’Americano e la mia soglia quando sono in forma sono 445 Watt a 177 battiti. Peso 78 kg verso Pasqua, 81 sotto le feste di Natale.
Ho un solo record, in un segmento su strava, vicino a Torbole sul Garda, dove abito. Godo ad allenarmi e cerco di spingermi sempre oltre i miei limiti.
Il mio motto è: grande motore, grande consumo. Quindi mangio!
Cerco la pace dei sensi e la felicità.
Ho propensione al lavoro di gruppo e all’imprenditoria.
Se ti ho incuriosito e vuoi sapere cose più banali su di me, allora vai su Wikipedia.
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ROCK INSIDE
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